Hanno il capo avvolto da un “soggolo bianco”, copricapo utilizzato dalle nobildonne dell’alto medioevo, che nelle singole opere, grazie alla ribellione concettuale dell’artista, assume concretamente strane forme, ora di uccello, ora di pesce, ora in qualcosa che vuole fuggire lontano. Gli effetti tridimensionali che Vania Elettra Tam imprime alle sue opere sono il risultato dell’applicazione dell’antica arte giapponese del piegare la carta, denominata appunto, origami. Vania Elettra Tam è un’artista che affronta il contemporaneo armata di seduzione, ironia e sagacia. Chi la segue da anni ha certezza che nulla è scontato e prevedibile poiché l’artista rende visibile l’invisibile: il disagio femminile ed al contempo la ribellione all'essere delimitate da un cliché che varia a seconda degli interlocutori, per il misero e non ancora superato preconcetto di controllo sociale.