La mente umana è paragonabile ad una boccia di vetro circondata da pensieri che vagano confusamente all’interno o all’esterno, relegati in compartimenti stagni, senza trovare una via di fuga o un ingresso, da cui il titolo del ciclo “esuli pensieri”. Pensieri sotto forma di pesci in quanto muti, ora prigionieri di una mente che non sa aprirsi al mondo circostante, ora provenienti dall’esterno e vaganti tutt’attorno alla ricerca di un pertugio. Ma in queste bocce trasparenti non si insinuano solamente pensieri incontrollabili, ma anche ricordi, ossessioni, speranze e premonizioni. Le menti vitree lasciano intravedere porzioni di realtà futura, come specchi di ricordi appartenenti al passato. Una sorta di metafora della Storia: la conoscenza del passato ci induce a cogliere la realtà del futuro come risultato delle azioni del presente. Vania Elettra Tam ha in parte rinunciato all’ironia giocosa di molte sue opere, indirizzando la propria ricerca verso una dimensione surreale, dove il disagio è rappresentato da una ridda di pensieri insistenti quanto sfuggenti. EXIT inteso come evasione, ovvero come fuga di pensieri negativi dalla mente.